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Carlo Martello

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Cosa uscirà dalle elezioni del 25 maggio 2014?

Parlamento europeoParlamento europeo

Non c’è dubbio che la situazione politica italiana sia, al momento attuale, estremamente caotica e che sia perciò abbastanza difficile formulare attendibili previsioni circa l’esito della consultazione elettorale di oggi per il rinnovo del Parlamento europeo. Tuttavia, vale la pena di avanzare un pronostico circa alcuni possibili scenari che possa rispondere ad un criterio minimo di logica e di razionalità. Indipendentemente da una clamorosa smentita della realtà che si potrà avere da domani, ad urne aperte.

Forza Italia si muove, a mio avviso, con una banda di oscillazione che spazia fra un minimo del 20% ed un massimo del 23%. Chi pensa a Forza Italia lo fa, forse, turandosi il naso come a suo tempo e a proposito della Democrazia Cristiana aveva suggerito Indro Montanelli. Resta, tuttavia, il gruppo politico moderato per eccellenza. Da questo punto di vista, essa è l’unica forza che, mancando alternative veramente credibili, può coagulare attorno a sé il significativo consenso dei cosiddetti moderati, ricuperando magari anche un po’ di astensionisti. Il partito democratico si avvale della forte suggestione di Matteo Renzi malgrado il fatto che nel partito sia percepibile un’opposizione tanto evidente quanto da non sottovalutare perché potrebbe considerare una sconfitta del segretario come un mezzo assai proficuo per risollevare le proprie sorti, non troppo brillanti in questi ultimi tempi a causa di divisioni e conflitti interni piuttosto vivaci. Alcuni provvedimenti assunti dal governo Renzi non riescono poi ad allontanare il dubbio di un futuro pieno di tasse ancora in aumento, di un’elargizione elettorale (gli ormai famosi 80 euro) parecchio incerta e caratterizzata da un tasso di distribuzione privilegiato volto ad esclusivo favore dei propri elettori e di aperture all’immigrazione senza pensare a risolvere problemi più veri come gli esodati. Variabilità prevedibile: tra il 20% ed il 23%, come per Forza Italia.

Il movimento 5 stelle di Beppe Grillo è, ancora una volta, un’imponderabile incognita e, come tale, è un pericoloso outsider. Sicuramente intercetta l’approvazione di chi è scontento fino all’esasperazione e di chi vorrebbe rivoluzionare ogni cosa, incline a supporre che sfasciare tutto possa costituire il fondamento portante di una ipotetica ancorché indefinita ricostruzione. Ma il movimento non è più la novità che negli anni scorsi aveva suscitato vive speranze ed un certo sincero entusiasmo persino fra i sostenitori di Forza Italia o del partito democratico. Troppa esaltazione ed un’esagerata violenza verbale non attirano più di tanto l’elettore e non lo invitano, nemmeno se giovane, a credere alle sollecitazioni del comico genovese. Sbaglierò, ma penso che il 25% raccolto in precedenza potrà ragionevolmente dimezzarsi. La Lega Nord – riscuotendo il favore di quegli elettori che sono vivamente preoccupati dalle sproporzionate concessioni all’immigrazione ed ai costi a ciò collegati che sottraggono risorse strappate ai cittadini italiani e favoriscono l’aumento della delinquenza – manterrà grosso modo le posizioni del passato. Le altre formazioni minori non hanno grandi chances e rappresenteranno per lo più un’inutile dispersione di voti. Rimarrà molto consistente, a mio avviso, il partito dell’astensione anche perché la campagna elettorale è stata condotta all’insegna della solita propaganda senza che nessuno abbia mai toccato l’argomento Europa al di là di facili e verbose impressioni da cui non è stato possibile ricavare un’opinione oggettivamente argomentata della portata delle prescrizioni e dei vincoli di bilancio imposti dall’Unione europea, del perché sia opportuno rimanere o uscire dall’euro, delle prospettive esistenti, in Italia e in Europa, per ridurre il debito pubblico ed avviare la ripresa economica che vuol dire minor disoccupazione e maggior tranquillità sociale per tutti.

© Carlo Callioni 2014

N.d.R. A questo link si possono trovare i risultati delle elezioni di cui si parla nell’articolo