• Mar. Apr 29th, 2025

Carlo Martello

Un blog per ospitare le mie opinioni su politica, economia, storia, e chi più ne ha più ne metta

Marissa MayerMarissa Mayer, CEO di Yahoo

Dalla stampa nazionale si viene a sapere la notizia che Marissa Mayer, donna, giovane, ingegnere cresciuta nella mitica Silicon Valley, già vicepresidente di Google (a 34 anni) e incinta, è stata nominata a 37 anni amministratore delegato di Yahoo!, società fondata meno di 20 anni fa e fornitrice di servizi internet al mondo business e consumer, con un fatturato annuo nell’intorno dei 7 miliardi di dollari USA. Sono stati messi in risalto in particolare tre tra i numerosi attributi evidenziati : la signora é donna, per di più giovane ed é incinta. Il rilievo di questi dati distintivi mette in risalto le profonde differenze culturali fra l’ambiente americano e quello nostrano.

Ci si meraviglia intanto del fatto che la signora sia donna. Anche in Italia e in Europa ci sono donne importanti, che ricoprono nel mondo del lavoro e nella società civile posizioni di indiscussi rilevanza e prestigio. Nel mondo della scuola, in politica ed in magistratura, ad esempio, così come in parecchie altre svariate attività, le donne hanno una presenza significativa. Eppure, da noi si insegue il precetto delle quote rosa, malgrado queste non valorizzino affatto le donne perché non tengono in alcun conto i loro eventuali meriti. Anzi, a mio modo di vedere, le penalizzano fortemente perché, sotto sotto, non importa affatto ai sostenitori del principio verificare se la donna sia brava o intelligente o se il livello da lei raggiunto sia davvero genuina espressione del suo oggettivo valore. Con un retro pensiero che finisce con il divenire una vera e propria fissazione: di occupare un ruolo per raccomandazione e non per bravura, per magari equivoca disponibilità e non per oggettiva capacità, per status sociale privilegiato e non per titoli e virtù conquistati sul campo.

Il fatto poi che la signora sia oltretutto giovane e nel caso di specie, almeno per quel che è dato vedere, persino carina è rilevato quasi come un’imperdonabile aggravante. Ci si riempie la bocca con i diritti dei giovani e di far largo ai giovani. Ma, a ben vedere, quando è il caso, ai giovani vengono frequentemente riservate al massimo posizioni di secondo piano e desta stupore constatare che in qualche occasione si trovino più avanti di una scontata retrovia. Nella pubblica amministrazione, ad esempio, il procedere della carriera si accompagna di norma al progredire dell’anzianità. Il merito conta poco e vengono in tal modo sprecate energie e qualità preziose che sarebbero altrimenti eccellenti peculiarità per il progresso del Paese. Predisposizione ed aspirazione, indole ed inclinazione, ingegno ed intraprendenza sono spesso prerogative caratteristiche tipiche dei giovani. Possono incidere nella routine quotidiana della vita portando una ventata di freschezza, di dinamicità e di entusiasmo. Però solo alla condizione che la genialità, la fantasia, l’estro o lo slancio creativo dei giovani riescano a mostrarsi per affermarsi. È indubbio che esperienza e saggezza, per contro, spesso facciano difetto ai giovani e siano per lo più appannaggio degli anziani. Non occorre però esagerare nel ritenere che ciò sia assolutamente condizionante o che, comunque, sia un dogma. Non lo è e gli atout in possesso dei giovani, se coltivano modestia, impegno nello studio e nel lavoro e portano buona volontà in quello che fanno possono appannare persino le migliori qualità degli anziani. È bene non scordare che Marissa Mayer ha battuto altri concorrenti all’incarico ancorché dotati di esperienza più accreditata, elemento che tuttavia è stato giudicato sintomaticamente meno rilevante delle doti della giovane signora.

Il terzo attributo indicato dai giornali fa risaltare la questione che la signora é incinta. Marissa Mayer, nuovo amministratore delegato di Yahoo!, è incinta, ma il board di Sunnyvale, California – scrive stupita L’Unità del 17 luglio 2012 – non ha neanche discusso la questione. Sulla stessa lunghezza d’onda aggiunge inoltre: Il consiglio di amministrazione ha infatti preso in considerazione solamente le credenziali di Mayer, senza lasciarsi intimorire dal fatto che fosse incinta.

Occorre al riguardo ricordare un antefatto. Dopo la crisi della New Economy, causata forse da un eccessivo entusiasmo e da una sopravvalutazione del fenomeno, qualche anno fa Yahoo! aveva rinunciato a subire la scalata della società da parte di Microsoft che offriva 44,6 miliardi di dollari USA ma in breve tempo si era capito che l’altezzoso rifiuto non era, per difetto, proporzionato al valore effettivo della società. Anzi, che il suo patrimonio dai primi tempi felici di prorompente espansione aveva finito in pratica con il dimezzarsi. La scelta errata di declinare quell’opportunità, fra l’altro, aveva portato all’allontanamento di Jerry Yang, uno dei soci fondatori di Yahoo! (con David Filo nel 1995), al comando dal giugno 2007 al gennaio 2009 (ora rimarrà comunque uno dei maggiori azionisti di Yahoo!), indotto, guarda caso, ad abdicare in favore di una donna, Carol Ann Bartz (classe 1948), che, tuttavia, a sua volta, nel corso dei suoi due anni e mezzo di mandato non era riuscita a raggiungere nessuno degli obiettivi a lei assegnati ed, in particolare, a ridare fiato ai ricavi della società ed è stata esonerata con modalità piuttosto sbrigative per non dire burrascose l’anno scorso. Non si poteva continuare d’altronde nello stesso modo ed occorreva fare qualcosa urgentemente per ricuperare una posizione che, anche in ragione dell’affacciarsi sul mercato sia di Google che di Facebook, stava diventando sempre meno sostenibile e sempre più pericolosa. La signora Marissa Mayer è dunque il terzo amministratore delegato di Yahoo! nominato in un solo anno ma è la quinta persona in tre anni a dover condurre le sorti della società. Che i suoi predecessori non si siano dimostrati dotati di grande spessore o, comunque, in grado di risolvere il problema di rilanciare la società è una circostanza indiscutibile che gli undici componenti del Consiglio di amministrazione non hanno potuto (ma, si può dire, nemmeno voluto) scansare. Forse non saranno stati né diplomatici né attendisti nello sbarazzarsi di personaggi non all’altezza dei compiti. Ma hanno fatto quanto era necessario fare per evitare il peggio. La poco elegante destituzione di Carol Ann Bartz non è un precedente che pare peraltro preoccupare Marissa Mayer. La signora sa di ereditare un colosso che, solo negli ultimi 5 anni, ha perso ben il 41% del suo valore patrimoniale. Ma la cosa non angoscia più di tanto nemmeno il Consiglio di amministrazione di Yahoo! al punto che, come riferisce Marta Serafini sul Corriere della Sera del 17 luglio 2012, questa donna ha comunicato al board di Yahoo la sua gravidanza. E in cambio ha ricevuto una stretta di mano e un bel “Congratulazioni, siamo lieti di averla a bordo”. Fin qui la notizia mentre il suo retropensiero testuale è invece questo: Marissa Mayer è il nuovo amministratore delegato di Yahoo. E’ una della donne più importanti d’America. Ed è incinta. Tre frasi. Che nel nostro paese è molto difficile mettere insieme. E ancora: Ve li immaginate i nostri consigli di amministrazione guidati da una donna con il pancione? Io non ci riesco. Perché è ancora un sogno. Un bel sogno. Non riesco nemmeno a farlo ad occhi aperti. Anche perché a 37 anni è difficile che nella vecchia Europa una donna diventi amministratore delegato. Tanto più se sta per diventare mamma. In buona sostanza, pare che maternità e lavoro sia un binomio ancora molto contraddittorio.

Il pancione, a ben vedere, non credo proprio possa tangibilmente impensierire né come sogno né come realtà. La domanda, semmai, dovrebbe essere posta in termini diversi: chi mai, da noi, potrebbe favorire l’assunzione di una giovane donna incinta al sesto mese di gravidanza? Con l’azzardo che se per caso la collaborazione non dovesse funzionare il rischio sarebbe quello di trattenere in  organico l’interessata con, nella fattispecie, uno stipendio garantito di un milione di dollari l’anno che non si potrebbe ridurre perché già non sta bene neanche pensarlo e sarebbe comunque contrario alle norme vigenti (e non sarebbe proprio nemmeno da escludersi l’ipotesi che il premio annuale, negoziato per il 2012 in 12 milioni di dollari, collegato, come da contratto, ai traguardi raggiunti, da noi non dovesse piuttosto rientrare nella retribuzione ordinaria, senza umilianti condizionamenti), almeno per il tempo del post-parto o forse, più probabilmente, addirittura a tempo indeterminato. Perché un sindacato che tuteli l’interesse del lavoratore e trascini l’azienda in una vertenza infinita, una stampa che difenda dalle prevaricazioni oscurantiste e schiaviste praticate dall’azienda ed un giudice che si commuova per la lesione dei diritti e per il pregiudizio che travolge il sacrosanto diritto alla dignità al fine di rimuovere un comportamento indegnamente discriminatorio non si negano a nessuno. Oltre tutto già 4 suoi predecessori sono stati cacciati o si sono trovati nella spiacevole condizione di rassegnare le proprie dimissioni. Qualcuno potrebbe intendere questi precedenti come una reiterata attitudine della società a trattare con indisponente arbitrarietà o con assoluta deplorevole discrezionalità i propri dipendenti.

Il discorso è fondamentalmente diverso. La speranza e la scommessa per la signora è di saper contenere le perdite a fronte di Google e Facebook che incalzano con una concorrenza minacciosa, un’impresa nella quale chi l’ha preceduta ha fallito. Se il declino dovesse proseguire non è inverosimile pensare che possa saltare il banco. Per questo motivo è pagata profumatamente e non allarma il suo stato di gravidanza né il fatto che sia donna oppure che sia giovane. L’importante, basta ed avanza, è che sia capace. Le sue qualità fanno supporre che ce la possa fare. Ma se non dovesse riuscirci nessuno se ne farà un dramma. La Mayer chiuderà e se ne andrà, come hanno fatto i 4 amministratori delegati che, prima di lei, hanno preso in mano le redini di Yahoo!. Senza moraleggianti vertenze sindacali o defatiganti dispute legali. Il pericolo degli enormi guai che da noi possono derivare dal licenziamento di una donna in gravidanza sono talmente elevati che ci si ferma prima ancora di cominciare e non si assume una donna incinta nemmeno sotto tortura. Anzi, ad evitare problemi si cerca persino di non assumere donne che in un domani, chissà mai, potrebbero avere figli. Anzi, siccome in Italia non si può di fatto licenziare nessuno, si assume con il contagocce sia donne che uomini e solo quando non se ne può proprio fare a meno. Così l’occupazione è in crisi e sono danneggiati coloro che non hanno un lavoro o coloro che per loro sfortunata perdono il lavoro. O chi, ancora, è giovane ed è alla ricerca di una prima occupazione, senza alcuna esperienza ma con un contratto di lavoro che, per legge, contempla un trattamento economico e normativo come se di esperienza uno ne avesse a josa. È la questione che la discussione in merito all’art. 18 dello statuto dei lavoratori ripresenta all’attenzione dell’opinione pubblica. Per Yahoo! l’aver licenziato 4 amministratori potrebbe significare salvare l’attività per tornaconto proprio e anche nell’interesse generale. Stiamo pur sicuri che se Marissa Mayer dovesse essere licenziata lo sarà unicamente per non aver saputo risolvere i problemi e non perché donna, giovane e incinta. Ma é tutto un altro mondo! Da noi si continua a pensare che il licenziamento sia una prevaricazione dell’azienda in pregiudizio di qualcuno che, stando  antipatico, sarebbe da radiare. Da noi una sconfinata sfilza di leggi e di regolamenti fa sì che il lavoratore sia protetto in modo giuridicamente e teoricamente perfetto ma che, in concreto, si assuma il meno possibile. Non si pensa al fatto che chi trova un collaboratore bravo trova al giorno d’oggi un vero tesoro, assolutamente da non perdere, fosse anche solo per una ragione di egoistico interesse. In definitiva, la giustizia è salva, il lavoro un po’ meno, il buon senso non so. Vale in ogni caso il detto di Cicerone: Summum ius, summa iniuria

© Carlo Callioni 2012